Il campanile della Basilica dei Santi Gervasio e Protasio rintocca mezzogiorno quando il sindaco Carlo Bagnasco e il parroco Don Lelio Roveta, rispettivamente rappresentante dell’autorità civile e di quella religiosa cittadina, impugnano il “bottone” assieme al “fochino” accostandolo alla scia di polvere pirica tracciata accanto alle migliaia di mortaletti che si rincorrono tra il lungomare e la rotonda Marconi. È il via al Panegirico, la tradizionale “sparata” del 2 luglio che ricorda il momento in cui la Vergine di Montallegro, Patrona di Rapallo, apparve al contadino Giovanni Chichizola, nel lontano 1557.
Quest’anno, in base al rituale ordine, toccava al Sestiere Cerisola l’onere e l’onore di realizzare la “sparata” più attesa dai rapallini e il seguente “spettacolo a giorno” dalla chiatta nelle acque antistanti il lungomare, sotto a un sole cocente che però non ha compromesso l’arrivo di tante, tantissime persone in passeggiata a mare e sui moli per assistere al momento clou delle Feste di Luglio. L’esplosione festante del “ramadan” con i mortaletti posizionati sul “disegno” realizzato dai massari nello spiazzo antistante il monumento a Cristoforo Colombo è stata seguita da un lungo applauso da parte del pubblico e dagli abbracci tra i massari di Cerisola e quelli degli altri Sestieri: una storica e bonaria rivalità che lascia spazio alla gioia di aver contribuito tutti assieme, ancora una volta, a scrivere una pagina della storia e delle tradizioni cittadine. I massari di Cerisola indossavano tutti la maglietta di Niasca Portofino e, fra loro, vi era anche il nostro direttore commerciale, Andrea Pelosin.