Atmosfera gradevolissima a Recco, da “Manuelina”, per la cerimonia di chiusura del Premio “Giovanni Rebora”, quarta edizione del concorso letterario nato per onorare l’opera e la memoria dello studioso genovese, docente di storia dell’economia e dell’alimentazione. Il premio, nato da un’idea di Gianni Carbone ed istituito nel 2012 per iniziativa e con il patrocinio della famiglia Carbone in collaborazione con la famiglia Rebora, prevede tre sezioni: quella rivolta a “l’autore” di un’opera che tratti la storia, la letteratura, il costume, l’economia connesse alla gastronomia e alla civiltà della tavola; al “giovane ricercatore”, autore della miglior tesi di laurea incentrata sui medesimi temi e quella alla “carriera”, che quest’anno è stato assegnato a Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, qui in foto con Andrea Pelosin, direttore commerciale di Niasca Portofino, presente al prestigioso evento con la celebre Limonata del Tigullio.
A scegliere i vincitori, nella rosa dei candidati, il Comitato Organizzatore composto da Federico Rebora (figlio di Giovanni), Paolo Lingua (scrittore, giornalista e direttore di Telenord), Mauro Boccaccio (capo ufficio stampa Regione Liguria), Giovanni Assereto, Pino Boero e Paolo Povero (docenti dell’Università degli Studi di Genova), Nicola Calleri (storico e scrittore), Giovanni e Gloria Carbone (ristoratori “Manuelina”), Claudio Paglieri (scrittore e giornalista Il Secolo XIX) e Sergio Farinelli (giornalista).
A condurre la serata Paolo Povéro e Paolo Lingua con interventi di Federico Rebora e Antonio Montanari. Petrini ha sottolineato l’importanza di dare valore al cibo rispettando il lavoro dei piccoli agricoltori e pescatori a fronte di un Paese che dedica tutta l’attenzione agli chef; ha anche fatto riferimento alla prossima Enciclica di Papa Francesco “Laudato sii”, che pone l’accento sui temi ambientali e sui diritti dei più svantaggiati.
(testo di Consuelo Pallavicino per levantenews.it)